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L’altra faccia degli squali toro di Unkomass

L’altra faccia degli squali toro di Unkomass

Unkomass è una cittadina situata a c.ca mezz’ora di auto da Durban. Questa cittadina è divenuta famosa tra i subacquei grazie ad un reef sommerso (una secca), situato proprio di fronte a questa località. Aliwal Shoal è un reef separato dalla terraferma da otto miglia di oceano indiano, è discretamente esteso ed offre numerosi siti di immersioni adatti sia ai subacquei esperti che ai neofiti. Sicuramente uno dei motivi più importanti che lo hanno reso celebre è la presenza tra giugno e settembre di numerosi esemplari di squalo toro chiamati “Raggies”.




Gli squali frequentano questa zona per scopi riproduttivi; sono presenti nel punto di immersione chiamato “Cattedral” (la cattedrale) per via della sua forma morfologica, ed anche a “Raggie Cave” (la caverna dei toro).
A Cattedral, la profondità si aggira sui 27 metri, questo implica un tempo di immersione relativamente breve, visto tra l’altro che si tratta di un’immersione quadra. Differente Raggie Cave, dove la profondità si aggira sui 18/20 metri, anche se purtroppo il luogo è meno scenografico rispetto al primo. Dal punto di vista del video il luogo presenta difficoltà legate soprattutto alla forte sospensione. Gli squali si lasciano avvicinare ma, una volta perso il “carpe diem”, ed avuto la fortuna dell’incontro ravvicinato, difficilmente ritornano indietro e anzi abitualmente si allontanano, anche se mai definitivamente. E’ opportuno puntare su piccoli gruppi di subacquei, altrimenti l’immersione rischierà di essere tremendamente deludente. Riprese, con la dentatura pronunciata in bella mostra di questi animali, si sono sicuramente viste e riviste, anche se l’esperienza è sicuramente meritevole.





Per chi non si accontenta, ma vuole vedere un aspetto meno usuale e tranquillo, di questi splendidi predatori, consigliamo di rivolgersi a Mark Eddison.
Mark è uno specialista che lavora abitualmente per professionisti del calibro della BBC, ANGLIA, e altri innumerevoli produttori di documentari, inoltre collabora attivamente con i maggiori acquari sudafricani. Sono disponibili, sia immersioni singole, sia la possibilità di prendere la barca in esclusiva; opzione che diventa interessante se si raggiunge il numero di quattro persone.
Mark ci spiega che i Raggies al tramonto si trasformano; basta introdurre nel loro habitat qualche sardina per vedere lo scatenarsi dell’istinto predatore di questi animali.




Si parte all’incirca alle 16.00, ciò consente di giungere sul punto di immersione prima del tramonto. Dopo una mezz’ora si giunge sul sito, usualmente Raggie Cave, Mark scende in acqua con una tanica di plastica sapientemente forata; l’interno è zeppo di sardine. In pochi secondi, uno, due, quattro, otto Raggies si materializzano. A differenza del giorno il loro comportamento è ostinatamente invasivo, specialmente nei confronti della videocamera, arrivando ripetutamente a urtare i fari e la macchina. La loro attenzione è concentrata sul bidone, e risultano insensibili a fari, flash. Mark mantiene viva la loro attenzione estraendo, di volta in volta, manciate di sardine dal contenitore; certo se la bocca chiusa del Raggies è impressionante, vedere il momento in cui la spalanca lascia senza fiato.






Il tempo vola, tra Raggies che si incrociano, nuvole di pesci dai colori sgargianti e, le grosse cernie tropicali, bianche a macchie nere, che cercano di approfittare della confusione generale per accaparrarsi qualche bocconcino. Un sogno che accompagna anche durante la risalita e la sosta di sicurezza. Il ritorno, tra onde spesso incredibili, vede il suo epilogo con una planata furiosa del gommone sulla spiaggia; obbligatorio reggersi bene nelle apposite maniglie.






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INDIRIZZI E INFORMAZIONI UTILI

Reportage realizzato in: agosto 2005

Stagionalità: da fine giugno a metà settembre.

Come arrivare: voli da svariati aeroporti europei per Johannesburg (dieci ore e trenta) e poi un altro volo di c.ca un’ora per Durban.

Visto: nessun visto richiesto.

Corrente elettrica: 220 wolt

Precauzioni sanitarie: nessuna.

Lingua: africans, inglese

Camera iperbarica: in loco.

Mark Addison
http://www.bluewilderness.co.za


Daniele Iop
21/10/2005

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